Rinnovata la convezione fra la Esercito-Amministrazione della Difesa e la Soprintendenza

09/03/2023

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Giovedì 9 marzo scorso, presso la Sala dei Mosaici della Caserma Slataper, è stato rinnovato l’accordo di collaborazione tra l’Amministrazione Difesa e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale.

Sottoscritto dal Vice Comandante Militare della Capitale, Generale di Divisione Massimo Panizzi e dalla soprintendente, arch. Margherita Eichberg, l’accordo consentirà la prosecuzione del progetto di ricerca, conservazione, valorizzazione e fruizione del comprensorio archeologico, naturalistico e paesaggistico sito ai margini orientali del Poligono di Monte Romano e costituito dal settore occidentale della monumentale necropoli rupestre dell’insediamento etrusco di Norchia.

Alla cerimonia, oltre alle autorità civili e militari, hanno partecipato il prefetto di Viterbo, dott. Antonio Cananà e il sindaco di Monte Romano, Maurizio Testa.

“Un esempio di sinergia perfetta fra istituzioni”, ha commentato il Vice Comandante Panizzi.

“Ci fa particolarmente piacere che il patrimonio sul nostro territorio sia tutelato e protetto dall’Esercito”, ha aggiunto il soprintendente, arch. Eichberg.

“La tutela dei beni culturali è nel Dna della nostra Arma”, ha voluto evidenziare in apertura il Generale Rosario Castellano comandante del comando militare della Capitale, prima di passare la parola ai firmatari dell’accordo.

La caserma Slataper deve il nome a Scipio Secondo Slataper, sottotenente degli alpini, morto nella Campagna di Russia e Medaglia d’oro al valor militare alla memoria.

Realizzata nel ‘36 per accogliere il Comando Generale della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale, è opera degli architetti Vittorio Cafiero e Pietro Lombardi.

Emergono particolarmente la Sala del Rapporto, la Sala del Sacrario e dei Mosaici.

La Sala dei Mosaici, dove si è svolta la cerimonia, mostra oggi l’aspetto originario grazie ad un importante lavoro di recupero effettuato, con il ripristino della volumetria originale e il restauro dei ritrovati mosaici che la rendono del tutto particolare. I mosaici scoperti durante alcuni lavori di restauro negli anni Novanta, nascosti sotto uno strato di intonaco, sono opera di Angelo Canevari, autore di numerosi altri mosaici parietali come quelli del Foro Italico per la piscina coperta, della Casa delle Armi e del Piazzale dell’Impero. A tale proposito, il soprintendente, arch. Eichberg, ha voluto sottolineare l’importanza dei lavori di restauro che oggi ci permettono di apprezzare il complesso architettonico così come era stato progettato in origine. Inoltre la provenienza di Angelo Canevari, nato nel 1901 a Viterbo, si ricollega, quasi a voler chiudere un cerchio, all’area di Norchia, oggetto della convenzione, antica città etrusca che rientra oggi nel territorio del comune di Viterbo.

I maestosi mosaici del Canevari, che si sviluppano per 8m, quasi tutta la superficie delle altissime pareti che raggiungono i 12m, raffigurano 4 giovani che rappresentano gli evangelisti caratterizzati ciascuno dal proprio emblema: Marco con il leone, Giovanni con l’aquila, Luca con l’angelo, Matteo, infine, con il bue. Altrettante iscrizioni ne definiscono e sottolineano le virtù richiamate dai dettami del Ventennio: forza, intelligenza, pensiero, fede e lavoro.

Virtù richiamate anche nella cerimonia e con cui bisogna adoperarsi a difesa dei beni e del patrimonio culturale: con intelligenza; con coraggio; con convinzione e dedizione; con perseveranza e spirito di sacrifico; con impegno e credendo nell’obiettivo fondamentale: la tutela della nostra Storia.

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